Non importa che mi ami


Non importa che mi ami

M’importa solo che t’ami io
Senza disdegnar
che l’amore sappiamo rispettare.
Ch’io solo possa
non esser trascinata
dal filo di Moira che spezzar
pure si potrebbe.
Provato già, lo spezzato filo:
ho già anche tentato
di trascinarmi
ma se tu lo farai, per me
potrei danneggiarmi

Non temo l’eternità

Temo d’esser lasciata laggiù,
dove tu più che “con me”
in me
non saresti.
Ciò che se ne andrebbe
qualora m’abbandonasse quest’uomo
che tu sei
sarebbe una parte propria
dell’autoritratto mio
la stessa donna non sarei più
Non più quei lineamenti,
d’identità privo
né più di spessore il tratto fine
o meno,
tutto fuorché me sarebbe più quell’immagine dipinta
nel cielo
senza la luce
che puntata hai già altrove ormai?
Non me lo puoi ancora dire.
Che delusione, dover ora rimediare
come ogni volta
al disprezzo tuo
anche motivato
tuo per me.
Non la tristezza,
o umiliazione
temo più – nemmen la solitudine,
anzi direi piuttosto che temo
ancor più ciò che rimarrebbe dopo di te
anziché ciò che andrebbe via.
Per cui ai miei errori riparerò.
Che sfacelo, perdere quel disegno
vederlo diventare osceno
per un attimo nella mia immaginazione
è stato orripilante
detestabile.
Disperazione
se in pasto a quei bastardi,
tutti quei che ammazzerebbero
dopo tutte le comode scommesse su di noi
visto, cotto e mangiato
il prelibato piatto freddo;
il mio per loro, però
non è servito con quella cattiveria.
Non so malvolere chi
in casa
ha gli stessi guai miei
e mille altre ragioni
da rivedere.
O che scalpore sarà poi,
l’ennesimo fallimento veder accadere
d’una donna già abbandonata da molti
non si saprà più.
O sono in maggioranza in tutti i sensi loro,
amicizia più, amicizia meno
anche anagrafica
anche se si dice “maggiore età”
se non si capiva bene.
Senz’altro,
merce rara quest’amicizia.
Dividere due amanti?
Si può, si può.
Due fragili amanti, poi, ancor più si potrà.
Sfatiamo
So che accadere può: è già accaduto prima
la sorte decide d’ogni dio ed uomo
“troppi fattori incidono”
ma la libertà di agire,
scegliere e dominare il fato?
Il matrimonio potrebbe un’unione
garantire?
Non proprio la scelta decisiva,
in quanto a saper che per sempre sarà
inevitabile incertezza
quando anche il filo della Moira si tendesse
pericolosamente
e “alla tensione” già più non resiste
bene
si sfilacciasse
– eppure non vorresti, –
come fare
a sfuggire al proprio stesso fato?
Il cuore mio non potrebbe sopportare un secondo divorzio.
Non ti sposo.
“Io nemmeno vorrei.”
La seconda volta
che lo domandassi tu
all’incertezza stessa in persona
ti direi di sì
sicuramente.
Da sfiduciata,
meglio partire pessimista
per me parlo
senz’ostilità
il peggio
dell’inceder del domani temer
quale questo potesse rivelarsi
un domani
un rito propiziatorio.
Tutti voglion le stesse cose
Chiedono amore
a chi non conoscono fino in fondo mai
oppure a chi non ne ha
si danneggiano urtano e feriscono a vicenda
solo da abbastanza vicini
sopravvivere l’amore può
freddo nel didentro altrimenti
rigore senza scampo.
La lontananza placa
la distanza gli equilibri sana
distende il sorriso della moglie
non cessare…
di provarci con me non cessare
il tuo desiderio di stabilità non muoia
solo tu puoi
poiché io ti ho
scelto
qui ed ora
in tutta fragilità.
Spero che possa il conforto
il tepore del mio seno
la tua consolazione diventare
che stanchezza di giorno non ti colga
assente come sei,
scusami: quando siamo
ultimamente
in reciproca compagnia. Fa male
assente così
come sei
diventato oggi ma
credo che ancora proverai
a tutte le esperienze
dei coetanei tuoi
attingere e voler curiosare
con le chiacchiere
nelle famiglie loro
perché già, verificare
semmai questo matrimonio
più del loro
una delusione
si potrebbe rivelare
vorresti,
per ragionarci un po’ su ogni tanto,
chissà,
o altro motivo che dire non saprei;
aver ragione, in fondo a volte basta
ci sono io
tua nemica immaginaria
a scuotere le tue infin più intime sicurezze
a divorar la “noia” tua, già ma
quanti ostacoli frapponi
schiaccianti pure a volte
fra me e il mio obiettivo:
renderti felice
(non per meritorie questioni,
o me stessa quantunque)
mi metto
per mia stessa volontà
in autonomia
da parte;
lo faccio – altruista? –
in lode al primo amore
per il mio passato
abitudine
un ricordo ancora vivo
che forte punge
stringe la vita
e dilaga la deriva esistenziale così
– quanto a te come anche a me,
se non erro –
nel mar dell’oblio,
dimenticanza di sé.
Ostacoli, paletti non sono quei
difetti miei grossolani ed evidenti
la mente turbata, lunatica,
ad esempio.
Ma bensì starti sempre tra i piedi
il non correggere mai nemmeno i miei difetti
per definizione,
uno stravizio.
Ostacoli che frapponi tu,
ma il mio rimaner sempre taciturna e buona?
L’amore nascosto
che nutro io per te?
Quello non manifesto?
Non ci capiamo mai!
Dici che son proprio sì dimentica,
anche di me?
Non ti dò per scontato
e nemmeno è ragionevole affermare
che avrei scarsa memoria invero.
Facciamo sul serio
Fine della storia.
Ma è dura.
Troppo.
Alleggeriamo?
Puoi decidere tu,
a tuo pericolo e rischio
sapendo come sono.
Giammai di sopportazione parlare:
vuoi solo novità,
già lo sapevamo
non sopporti frodi.
Ma che ne so,
in quanto a questo
che vai dicendo?
Molto non ti fidi di me.
E’ deludente.
Non m’era mai capitato prima
che un uomo…
no, nessun paragone,
mi giudichi così tanto, però,
no, niente giustificazioni,
con te non valgono
Ci conosciamo già.
Davvero tanto bene.
E non ti piaccio più
Eppure…
ci siamo ancora oggi in due
su un divano
a far l’amore.
Io mai.
Credici con me,
non ho mai mollato
non ho mai deluso.
Mio padre sostiene
che sia lecito
finirla lì,
quando non vanno più giù le cose.
Proprio lui
che a me la vita ha donato.
A me lo dice.
Ostinata cosicché
in contraddizione entrerà anch’egli,
per me l’attesa
è la vera dimensione,
l’apprendimento dall’esperienza favorisce
tua,
anche.
Contro tutto e tutti così io sono.
Mio padre dir mi saprà poi
se mi ha messo la coscienza in crisi
se è mai cambiato, lui
grazie all’esperienza maturata
oppure no
per me
non si può la natura completamente tramutare
io lasciata andar mi sono tuttavia
alla deriva dell’incipiente naufragio
del primo amore
e da allora
contraddire tutte le verità sull’amore
per ostinazione
ho saputo,
se è vero quanto mi pare
che mi stai salvando
ora
tu
così
come stai facendo
infatti
bene;
il punto fermo no,
piuttosto morirei
semmai
vorrei amore a più non posso
se così non fosse,
anche quando si diventasse
d’indole ansiosa
verso di te
appunto per troppo amore
dire basta da parte mia
potrebbe accadere
solo se ubriaca o dimentica fossi
senza regole così

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora